Una società, che a livello mondiale si presenta sempre più evoluta, sempre più tecnologica, sempre più virtuale, sempre più proiettata verso grandi conquiste, viene messa in serio pericolo da un minuscolo frammento di RNA, un virus, che spaventa il mondo intero, che fa crollare le borse mondiali e che trascina con sé un universo di paure e di reazioni a catena.
I coronavirus (COV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (Sindrome Respiratoria Meridionale), e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave). I coronavirus umani a volte possono causare malattie del tratto respiratorio inferiore, come polmonite o bronchite. Questo è più comune nelle persone con preesistenti patologie croniche dell’apparato cardio-vascolare e/o respiratorio e soggetti con un sistema immunitario indebolito e negli anziani.
Ci troviamo di fronte a batteri sempre più resistenti agli antibiotici per un loro uso indiscriminato, batteri che arrivano nel sangue e creano predisposizioni all’infarto e amalattie cardiovascolari, virus verso i quali non abbiamo armi se non i pochi vaccini che si sono dimostrati efficaci ora è arrivato addirittura un raro virus che, come gli altri, non risente di terapie efficaci, che rischia di creare un collasso mondiale…..un apocalisse!
E Seneca Biotech Srl cosa propone? Mettere in atto strategie difensive che erano in uso già durante il Medioevo come se 400/500 anni di storia non fossero trascorsi. Nelle famose pestilenze del ‘600 che cosa facevano i dottori dell’epoca? Come si difendevano? Oggi nei confronti di virus, batteri, funghi e altri microrganismi, che vogliono manifestare il loro diritto alla vita, che cosa possiamo opporre per non essere noi a rimetterci nel confronto?
Ci sono molti studi scientifici condotti anche presso il nostro Istituto Superiore di Sanità, sulla validità di MOLECOLE VEGETALI NATURALI, che possono essere prese in considerazione dal momento che, in questo caso, la scienzamedica attuale non “ha null’altro” da offrire e il cui uso non confligge con i canoni etici,morali, deontologici e professionali.
Stiamo parlando di oli essenziali e alcuni estratti vegetali, molecole chimiche e non, molto studiate in tutti i centri di ricerca mondiale, i cui effetti sono ben noti e documentati attraverso la pubblicazione di prove scientifiche ottenute in vitro ed in vivo incontrovertibili. Ad esempio l’aromatogramma, un antibiogramma che, allo stesso modo degli antibiotici, ci indica l’olio essenziale in grado di distruggere quel microrganismo messo in coltura.
Per non parlare dei numerosi lavori clinici condotti in vari centri di ricerca a livello mondiale e pubblicati su PUBMED, un sito medico di riferimento assoluto dimostrano come tali sostanze chimiche di origine naturale, prodotte dalle piante per una loro autodifesa da batteri, virus, e funghi, siano in grado di esercitare una attività spasmolitica, immunomodulante, antiallergica, antinfiammatoria, analgesica, antivirale, antibatterica e antimicotica.
Pertanto riteniamo che, in questa che sembra essere una “NUOVA PESTE”, oltre a mettere in campo tutti i vari momenti preventivi proposti dalle Autorità Sanitarie di riferimento, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in testa, bisognerà prendere in considerazione un farmaco o una serie di molecole tratte dal mondo vegetale, (come tante altre del resto che hanno nel tempo dato vita a farmaci), che siano in grado di opporsi efficacemente al virus in questione. Riteniamo, pertanto, che sia opportuno e meritevole di fare ricorso, sotto la guida di esperti del settore, agli OLI ESSENZIALI, e altremolecole sempre di origine vegetale, che hanno avuto “accreditamento” dalla scienza ufficiale, attraverso numerosi lavori sperimentali.
In attesa che la produzione del vaccino riesca a soddisfare tutta la popolazione, crediamo di poter affermare che, limitarsi al lavaggio delle mani e non poter fare affidamento neanche sulle “mascherine” per i motivi espressi sul Corriere della Sera dal Prof Bassetti, Presidente della Società Italiana della Terapia delleMalattie Infettive, sia troppo poco per fronteggiare l’emergenza, dichiarata Mondiale.
Bisognerebbe conoscere le cure di sostegno che vengono praticate ai soggetti contagiati, su che cosa poggiano e se estendibili in via preventiva.
BISOGNEREBBE RENDERE PUBBLICO CHI SONO I SOGGETTI CHE GUARISCONO E QUELLI CHE NON GUARISCONO. (patologie concomitanti e preesistenti) Bisognerebbe avere il coraggio di guardare altrove e valutare se c’è un ausilio, seppure secondario, da utilizzare rispetto AL NULLA. Ci sono lavori che testimoniano che l’attività degli oli essenziali e delle piante medicinali è allo studio già da molti anni, ma cu sono numerosi studi recenti, atti a valutarne le proprietà terapeutiche. Essi sono composti chimici, complessi, e non semplici profumi esotici, più o mento gradevoli, che rispondono a mode passeggere…!!!!
Gli oli essenziali (O.E.) rappresentano i principi odoriferi, ovvero i metaboliti secondari di moltissime piante, o pari di esse, e sono costituiti da miscele complesse di sostanze organiche similoleose, per lo più volatili a temperature ordinaria, di costituzione chimica e attività diverse (aldeidi, chetoni, alcoli, fenoli, terpeni, sesquiterpeni, esteri, lattoni ed eteri) localizzate in particolari tessuti del vegetale.
Le piante producono tali composti con finalità precise che sono orientate alla sua esistenza/sopravvivenza, sia per la difesa che per la riproduzione. Gli oli essenziali possono essere estratti da tutti gli organi vegetali: gemme, fiori, foglie, steli, ramoscelli, semi, frutti, radici e cortecce, e prodotti tramite il processo di idro- distillazione, a bassa o alta pressione, impiegando acqua bollente o vapore caldo. Nell’arco dei secoli, gli oli essenziali sono stati ampiamente impiegati per le loro proprietà antibatteriche, antimicotiche, insetticide e più di recente, ANTIVIRALI.
Un prodotto molto interessante dal punto di vista antivirale e
antibatterico è l’ Albero Australiano, esso ha
una natura fresca, amara, speziata, ovvero è un olio essenziale che porta con sé
una informazione energetica
(la natura), di tipo fresco, che spegne e modera il calore, e dal sapore amaro
ed un po’ piccante.
È l’olio più conosciuto ed il più usato in molti ambiti oltre ad essere il più
studiato dall’Istituto Superiore di
Sanità da anni, e da loro stessi brevettato per l’applicazione contro il
problema diffuso della Legionella
pneumophila.
I motivi di tali studi continui sono molteplici, ma certamente
l’azione antinfettiva ampia ne giustifica la
notorietà …..tutti dovrebbero averlo in casa !
Potremmo dire che si tratta di un olio essenziale al largo spettro d’azione, nel senso che ha un’attività così ampia a livello di tanti agenti infettanti che potrebbe essere considerato una panacea nella sua categoria. Il suo raggio d’azione va da funghi come la candida ai batteri più resistenti come gli stafilococchi, streptococchi, Pseudomonas e persino clamidia...oggi ampliamento studiato per la legionella.
Una localizzazione virale a qualsiasi livello viene raggiunta rapidamente ed efficacemente da questo olio essenziale ad esempio: attività immunostimolante come nel caso di infezioni erpetiche recidivanti. La bibliografia scientifica conferma quindi che , l’olio di Melaleuca Alternifolia, essendo stato testato su numerosi virus è in grado di proteggere le cellule dell’aggressione sia nel caso di virus nudi, dove il DNA di questi è protetto solo da un involucro detto caspide, che in quelli rivestiti, cioè protetti dal pericaspide, un’ulteriore membrana fosfolipidica più esterna. È però importante che l’olio essenziale venga utilizzato ai fini preventivi, in quanto una volta che il virus ha preso contatto con le cellule dell’ospite, gli effetti antivirali prodotti dal TTO sono insufficienti. Inibisce la proliferazione dei virus influenzali dentro le cellule ospiti comportandosi da antivirale, ma in maniera molto modesta inibisce HSV-1 e HSV-2.
Infezioni batteriche otorino laringoiatri GE e dentarie, bronchiale e polmonari, nasali e paranasali non trovano un migliore avversario soprattutto durante l’inverno, rinforza l’energia profonda del polmone. In caso di affezioni influenzali applicare qualche goccia sui punti luce.
L’azione antimicotica è stata ampiamente dimostrata sia in vitro che in vivo, in maniera particolare verso le forme epiteliali e cutanee sia esterne che interne.
In caso di stati di affaticamento, astenia generale nervosa con crisi depressive funziona anche come sistema analgesico.
Sinergizza molto bene con l’olio essenziale di pino e timo in caso di patologie respiratorie, deficit di energia di polmone, con l’olio essenziale di Ravinstara altro potente antibatterico.
L’1,8 di Cineolo è in grado di interferire nel legame tra RNA e proteine nucleare dei coronavirus aviari (IVB). Ha anche dimostrato di proteggere i topi dal virus influenzale, attenuando le risposte infiammatorie, mentre nelle linee cellulari e nel tessuto nasale umano coltivato ha incrementato le attività di IRF3, un importante fattore coinvolto nella risposta del sistema immunitario all’infezione virale.
Imonoterpenoidi sono in grado di stimolare le naturali difese immunitarie. Studi scientifici hanno dimostrato che la superossidodismutasi dell’olio di Ravintstara è in grado di esercitare effetti protettivi sulle cellule rispetto allo stress ossidativo. L’azione antivirale è quindi sostenuta anche da un rafforzamento delle difese immunitarie.
Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo e portando all’attenzione sulle ricerche di punta in questo ambito, non ci sono cure in grado di agire sul Covid 19 (anche semolte possibilità si stanno valutando) ... però il trattamento specifico che può essere validato con l’utilizzo degli oli essenziali e preventivo e da valido supporto.
Poiché non si conosce la terapia per il Covid 19, l’intervento medico è costituito dal seguire sintomi e nei casi più gravi avvalersi di apparecchi per la ventilazione polmonare, non sempre efficaci a causa di coagulazione in traversale disseminata (CID).
Nel caso in cui siano presenti sintomi non rilevanti si possono usare alcuni oli essenziali al fine di alleviare la condizione di sofferenza del paziente, strofinando sul torace oli essenziali richiedi Pino cinehollo come le eucaliptus globus o rosmarino officinalis, l’inalazione dei vapori prodotti per strofinamento degli stessi sul torace produce un’azione benefica e di grande sollievo nella respirazione.
Lo stesso meccanismo può essere ipotizzato spruzzando una miscela di oli essenziali sulle mascherine chirurgiche protettive respiratorie, al fine di aumentare la sicurezza del presidio e contribuire, elemento non disprezzabile, oltre ad un sano risparmio delle stesse, in quanto possono essere così utilizzate più volte e soprattutto con una maggiore efficacia. Allo stesso tempo possiamo usare altri oli essenziali che hanno la possibilità di combattere lo stress, inevitabile in questi casi è l’ansia che viene a crearsi rispetto alla situazione, l’uso dell’olio essenziale di lavanda, Citrus, Petit Grain e Arancia hanno effettivamente comportato una riduzione degli stati di ansia sia acuta che cronica.
La nostra soluzione prevede l’utilizzo di una miscela a base di TTO senza alcool, appositamente studiata per essere nebulizzata sulle mascherine art. 16, filtri antibatterici, mascherine chirurgiche ed ffp2 al fine di attivare un’azione antivirale, immunostimolante e da barriera ossidante sul trasporto delle molecole veicolo della trasmissione batterica, oltre ad un effetto espettorante delle vie respiratorie.
Antiinfiammatoria, tonica generale, regolatrice neurovegetativa, antisettico ad ampio spettro.
Prevenzione o trattamento di infezioni virali, catarro, starnuti, congestione nasale, stimolazione immunitaria per la prevenzione dell’influenza. Nel protocollo di Prevenzione non deve mai mancare:
- Olio di TTO ( melaleuca alternifolia)
- Olio di Bergamotto --> Attività antivirale
- Olio di Limone --> Attività antivirale
- Olio di Alloro --> Attività antivirale
- Olio di Ravintsara
- Olio di Aloe Vera --> Vettori
- Olio di Jojoba --> Vettori
Il primo fra tutti i mezzi da prendere in considerazione per prevenire le situazioni influenzali, come già detto, e l’alimentazione sana e la vita all’aria aperta. A tale riguardo “Vita all’aria aperta” sono stati fatti studi recentissimi in cui si dimostra che il solo ricambio frequente dell’aria negli ambienti chiusi riduca notevolmente la possibilità di contagio qualora ci sia in quell’ambiente è un soggetto portatore sano e non identificato, in grado di diffondere invece il virus nell’aria che ristagna e in sospensione per almeno 30 minuti. Ecco quello che ci vorrebbe per arginare e combattere questo terribile virus: un’aria diversa che trasmetta salute e senso di vitalità ai polmoni e alla mente. È quello che ci capita di percepire quando ci incamminiamo in un bosco di abeti, pini o eucalipti: riceviamo questo senso di benessere e di salute che vorremmo avere sempre a disposizione. Tutto ciò è possibile nella misura in cui riusciamo a portare nell’ambiente in cui viviamo, lavoriamo e svolgiamo le attività quotidiane, quel profumo al quale alludevamo più sopra, quelle essenze, quegli aromi, quegli oli essenziali che stanno alla base della buona aria che respiriamo.
Non si tratta solo di deodorare l’ambiente ed eliminare i cattivi odori coprendoli con altri odori; si tratta di Sanificare, rendere sano, quello che respiriamo, eliminando ciò che si libera nell’aria attraverso reazioni precise azioni antibatteriche e antivirali dirette. Quell’odore che percepiamo è dato da precise molecole chimiche in grado di competere con i vari microrganismi aerei ed eliminarli. Non solo, quell’aria diversa che va nei polmoni e che raggiunge per via nasale olfattiva direttamente il nostro cervello emozionale, il cervello limbico, è in grado di modificare la reattività psichica che porterà con sé un cambiamento nella risposta neuroendocrina e, perfino immunitaria.
Il nostro sistema immunitario è direttamente collegato e dipendente dal nostro stato emozionale che ne determina la capacità offensiva o meno: la paura è la peggiore condizione per la difesa. Il punto fondamentale non è uccidere il nemico (che forse nemmeno è possibile), ma fare in modo di interferire con la sua replicazione e cambiare la risposta difensiva nei suoi confronti da parte del soggetto affetto, ovvero essere più forte della sua capacità distruttiva, rendendolo in attivo e incapace di nuocere. Questo fanno gli oli essenziali puri al 100%, riproducendo ciò che fanno spontaneamente molti alberi in natura.